Centro storico

Distesa su una collina dalla forma schiacciata che si affaccia sul Mar Tirreno, Tarquinia è la “Corneto città di torri da ammirare, cinta da mura doppie”, come scriveva Francesco Petrarca. Porta di accesso alla Tuscia, per chi viene da Roma, è anche l’estremo lembo meridionale della Maremma, così come ben lo ricorda Dante nel canto XII dell’Inferno: “Non fronda verde, ma di color fosco; non rami schietti, ma nodosi e ‘nvolti; non pomi v’eran, ma stecchi con tosco: non han sì aspri sterpi né sì folti quelle fiere selvagge che ‘n odio hanno tra Cecina e Corneto i luoghi còlti”. Una volta infatti si chiamava Corneto, il nuovo centro abitato sorto a pochi chilometri di distanza dall’antica città etrusca.

È la Tarquinia medievale, con le alte torri, gli archi, le chiese, i palazzi, i belvedere, i vicoli e le piazze, protetti ancora oggi da una poderosa cinta muraria. Si entra nel centro storico dalla Barriera San Giusto, accedendo a piazza Cavour dove si trova palazzo Vitelleschi (XV sec.), sede del Museo Archeologico Nazionale. Percorrendo corso Vittorio Emanuele, si arriva a piazza Giacomo Matteotti, contornata da un lato dal palazzo comunale (al suo interno notevole la Sala degli Affreschi) e dall’altro da una fontana monumentale (1723-1725).

La chiesa di Santa Maria in Castello è uno dei simboli della città. Iniziata a costruire nel 1121 e consacrata nel 1207, sorge isolata sullo sperone più settentrionale della collina tarquiniese e si raggiunge da piazza Cavour, percorrendo prima via Giuseppe Mazzini e poi via di Porta Castello, attraverso la doppia porta conosciuta come il torrione della contessa di Matilde di Canosa.

Il duomo dedicato ai santi Margherita e Martino conserva il ciclo degli affreschi realizzato nel 1509 dal Pastura (Antonio del Massaro da Viterbo). San Giovanni (fine Sec. XII-Inizio XIII), San Pancrazio (fine Sec. XII-inizio XIII), San Francesco con il convento (fine Sec. XIII-Inizio XIV), San Martino (Sec. XI), Sant’Antonio (Sez. XIII) sono tra le chiese più interessanti. Meritano una sosta le chiese dell’Annunziata (Sec. XII), del Salvatore (Sec. XII) e di San Giacomo (Sec. XI-XII), nella parte più alta del centro storico, da cui è possibile ammirare uno splendido panorama che spazia tra il Mar Tirreno e le colline della Tuscia. Via delle Torri, via dell’Archetto e via degli Archi sono tra le strade più caratteristiche. La piccola piazza Soderini, all’ombra di palazzo Vitelleschi, rappresenta una vera sorpresa.

Tra gli edifici, sono notevoli il palazzo dei Priori (Sec. XII-XIII), dove ha sede la STAS (Società Tarquiniense Arte e Storia) con l’annesso Museo della ceramica d’uso a Corneto, l’ex Palazzetto di Santo Spirito, oggi sede dell’archivio storico comunale, e il palazzo del Marchese. Il moderno teatro comunale, intitolato a Rossella Falk, si affaccia su piazza Cavour. Da via Umberto I, è possibile raggiungere palazzo Bruschi Falgari, sede della biblioteca comunale “Vincenzo Cardarelli”. Vale la pena una visita per la notevole bellezza degli ambienti interni. E merita una sosta il Museo di Arte Sacra Tarquiniense, che ha sede nel palazzo vescovile in via Roma, che vanta una preziosa raccolta di dipinti, paramenti e arredi liturgici.